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Associazioni e federazioni europee d'Aikido



Con il galoppante progredire della diffusione dell'Aikido in Europa, all'Aikikai Foundation iniziò a porsi il problema di come mantenere il controllo di tale sviluppo, non solo da un punto di vista squisitamente
tecnico avocandosi la qualità di garante della genuinità della trasmissione dell'Arte, ma anche sotto il profilo strettamente politico, per non vedersi esclusa dai vertici di potere dei numerosi e vari gruppi nazionali di pratica aikidoistica che sempre più velocemente andavano a formarsi in Europa aggregandosi fra di loro in associazioni nazionali locali, talune delle quali erano comunque già destinate a restare indipendenti ed autonome dall'Aikikai Foundation, in quanto emanazioni di scuole e stili personali di maestri giapponesi di grado elevato ed allievi diretti di Ueshiba Morihei i quali, dopo la morte del Fondatore, nello stesso Giappone non si assoggettavano ormai più alla disciplina della politica gestionale ed organizzativa dell'Hombu Dojo Aikikai diretto dal secondo Doshu Kissomaru Ueshiba.
I maestri giapponesi che per primi furono inviati ufficialmente dall'Aikikai Foundation per l'insegnamento e la diffusione dell'Aikido in Europa, scegliendo inizialmente la Francia quale paese di partenza per la loro azione di divulgazione, forse attratti dall'importante consistenza numerica che aveva il Judo in quel paese europeo e pensando che l'ambiente judoistico si prestasse ottimamente a veicolare il messaggio aikidoistico, sottovalutarono il fatto che in Francia esisteva il
diploma statale di Professeur de Judo, con valore legale ai fini dell'insegnamento di quella disciplina e quindi in Francia esisteva già una mentalità consolidata orientata verso un percorso legale ben preciso e prefissato di sviluppo, di gestione ed organizzazione dell'attività judoistica e questa mentalità si sarebbe automaticamente estesa ad un'attività così similare al judo da prestarsi ad essere veicolata attraverso l'ambiente judoistico.
Questo fatto fece sì che il supposto vantaggio di poter utilizzare l'ambiente judoistico per introdurre e diffondere l'Aikido in Francia, si ritorcesse in uno svantaggio che non sarà mai più colmato, nonostante i reiterati sforzi compiuti da ogni insegnante giapponese inviato dall'Aikikai Foundation in Europa e nonostante il maestro
Tada Hiroshi si fosse reso conto della situazione ed abbia cercato in tutti i modi, ma inutilmente, di trasferire in Italia il polo aikidoistico europeo su cui fondare i presupposti che consentissero di esportare il successo del modello italiano nelle altre nazioni europee.
Da segnalare anche il successo personale raggiunto a livello locale nazionale dal M°
Masamichi Noro in Francia, dapprima nel 1975 conseguendo per se stesso e per gli istruttori della sua scuola il diploma statale di abilitazione all'insegnamento in regola con le leggi francesi e successivamente nel 2001 il riconoscimento governativo della sua scuola personale, il Kinomichi Aikido.
Questi successi personali ed esclusivamente nazionali non sono stati in grado di soddisfare le ambizioni dell'Aikikai Foundation in Europa, miranti alla formazione di un'unica federazione europea sovranazionale posta sotto il proprio controllo, ma l'azione svolta a questo scopo dall'Aikikai Foundation non solo in Europa ma nel mondo intero, è stata indubbiamente funzionale al raggiungimento dei massimi livelli qualitativi della pratica aikidoistica all'estero, pari a quelli riscontrabili nel Giappone stesso.
Se da un lato la diffusione dell'Aikido in Europa è stata e continua ad essere crescente ed inarrestabile, dall'altro lato la modalità dello sviluppo della pratica aikidoistica non fa altro che confermare la propria intrinseca natura di "
Arte" non assoggettabile a cristallizzazioni didattiche ed ancor meno organizzative e gestionali, rivelandosi un vero e proprio patrimonio di tutta l'umanità, senza frontiere linguistiche e culturali, libero di essere interpretato secondo il l'intimo e profondo sentire esistenziale di ciascun praticante nel porre in comunione il proprio Sé individuale con il Sé universale.
La proliferazione delle innumerevoli organizzazioni aikidoistiche in Europa e nel mondo, testimonia quindi chiaramente questa vocazione dell'Aikido ad essere un valido strumento di espressione di libertà e di creatività artistica: in questa frammentazione di associazioni e federazioni alcune sono state storicamente determinanti e di esse è opportuno fare specifica menzione.

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